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Luz de Luna

Da una idea di Fabiana Ruiz Diaz

Prodotto da SIC / Stabile di Innovazione Circense

Con: Fabiana Ruiz Diaz, Gennaro Lauro
Drammaturgia: Michelangelo Campanale
Scenografie: Michelangelo Campanale, Fabiana Ruiz Diaz
Costruzioni scenotecniche: Mauro Persichini
Costumi: Beatrice Giannini
Luci: Tea Primiterra
Macchinisti: Michele Petini, Maxim Sanchez Morera

Un ringraziamento a Raffaella Giordano per la sua presenza nel tempo e l’accompagnamento del percorso artistico

Durata: 60 minuti
Tout public dai 6 anni

Foto: Tea Primiterra

Spettacolo di circo contemporaneo: acrobatica aerea, manipolazione di oggetti, acrobatica e movimento.

Fabiana Ruiz Diaz, acrobata aerea e co-fondatrice di Circo El Grito e del SIC/Stabile di Innovazione Circense, propone un appassionante viaggio onirico in cui musica e volo si fondono per donare allo spettatore uno sguardo nuovo verso ignoti stati di coscienza. In punta di piedi la protagonista cerca di incoraggiare una visione del “circo di creazione”, di cui questo lavoro ne è un limpido esempio.

I virtuosismi della disciplina aerea eseguiti da una delle principali interpreti europee di questa tecnica e realizzati in un contesto notturno, celebrano un’atmosfera di mistero e meraviglia, innescando nel pubblico uno stato di sospensione e contemplazione. Un lavoro che è a tutti gli effetti il sequel di Liminal, prima opera personale dell’artista uruguayana e dove la narrazione autobiografica della protagonista sfocia nei paradossi dei sogni e delle estemporanee esperienze della veglia.

…mi perdo di rincorsa, una musica suona in lontananza, sguardo, guardo, occhi, meraviglia, attesa, spavento, lacrime, silenzio, odori, luce fredda, taglio di luna. Ma sono io che guardo te o sei tu che guardi me?

Sospesa, respiro; stridono le corde, stridono i sorrisi e io ancora saltello di nuvola in nuvola. Ridono gli occhi, ridono le mani, rido anch’ io che vi guardo tutti, uno ad uno vicino a me e rimango lì sospesa nel vento, nel vento… altrove…

Nel riparo intimo di una piccola stanza colorata che sembra un dipinto, la quotidianità vibra di particolari, fuori il temporale, poco a poco l’orizzonte geometrico del mondo degli oggetti sbiadisce, diventa sfondo, sopraggiunge il lato surreale, l’oscurità è il varco per magia e stupore. Strani esseri si affacciano, bestiario dell’irrazionale, archetipi: è la fantasia che si nutre dell’inconscio o viceversa? I colpi di scena che punteggiano questo dramma circense gentile sono improntati a un’ironia delicata, una narrazione immaginifica, avvolgente, sintesi di teatro e circo.

Fabiana Ruiz Diaz: “Dalla esperienza di LiminaL, il mio primo progetto personale realizzato con la collaborazione artistica di Raffaella Giordano, approdo oggi a questo nuovo lavoro con una maggiore consapevolezza. Nella vita il percorso della crescita a volte è speculare a quello del palcoscenico”.

 

*****

Fabiana Ruiz Diaz alza i piedi da terra e il suo corpo si fa pura poesia.

(La Repubblica)

Foto: Stefano Teodori

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