Considerato uno dei pionieri del circo contemporaneo in Italia, Giacomo Costantini è un artista multidisciplinare che sul finire degli anni ’90 inizia una ricerca sulla sintesi tra diversi ambiti artistici, in particolare tra circo e musica. Studia pianoforte classico e la danza contemporanea con la coreografa Lucia Latour, per poi entrare nella compagnia di Juan Diego Puerta Lopez. Non ancora quindicenne inizia ad esibirsi in strada con lo spettacolo di giocoleria ed equilibrismo “Schizo-ironia di un saltimbanco”. A 19 anni è co-fondatore del Circo Metafisico, col quale si esibisce in performance ispirate dal lavoro di Alejandro Jodorowsky. Attratto dalla vita nomade parte col Circo Acquatico Bellucci: in due anni si esibisce in centinaia di spettacoli come giocoliere, danzatore, equilibrista, oltre a svolgere l’attività di “occhio esterno” dello spettacolo “Voyager”. Scopre in quegli anni che il circo può essere una bolla capace di tenere fuori di sé le dinamiche sociali che invadono il privato, che castrano la creatività e che rendono non-liberi gli individui. Svolge allora ricerca di un linguaggio di sintesi tra circo, musica, espressione corporea e nuove tecnologie e inizia ad analizzare il circo dal punto di vista della teoria dei Sistemi Complessi Articolari Chiusi del prof. Giulio Flaminio Brunelli, che lo porterà a occuparsi di drammaturgia circense contemporanea firmando diversi progetti internazionali
Parallelamente all’attività di artista e regista, è fondatore e direttore artistico del Circo El Grito: “Una delle compagnie più immaginifiche, non francese ma italiana” Il Corriere della Sera.